Giotto_di_Bondone_-_Legend_of_St_Francis_-_7._Confirmation_of_the_Rule_-_WGA09128

L’Ordine dei frati Minori, più comunemente noti anche come francescani, si era formato come una
comunità di penitenti all’interno della città di Assisi e, agli inizi, non erano facilmente distinguibili da
altri gruppi (compresi i Valdesi, gli Umiliati e i Catari) che, impegnati in campagna o in città, si erano
impegnati in forme più impegnative di vita religiosa. Ricordiamo pertanto di come, alle origini della
fraternità francescana, troviamo l’esperienza di Francesco (1181/1182-1126): egli, figlio di un ricco
mercante della città di Assisi, aveva rinunciato all’eredità paterna per vivere in povertà secondo
l’insegnamento di Cristo e di predicare il Vangelo attraverso il proprio esempio. Francesco, cieco ed
indebolito dalle malattie, detterà e supervisiona quello scritto che, noto come Testamento (1226),
costituisce la più importante testimonianza dell’origine della fraternità francescana (Ordine dei frati
Minori nel 1223, con l’approvazione della Regola di papa Onorio III). Francesco, nella stesura del suo
Testamento, ha in mente come, in quel periodo, l’Ordine dei frati Minori si sia affermato nei paesi
d’oltralpe, dal clima più rigido, e che questo aveva comportato la stabilizzazione dei frati in edifici
conventuali e, ben presto, all’afflusso di donazioni in beni immobili. Entrarono, in quel periodo, chierici e
intellettuali nell’Ordine dei frati Minori: questi contribuiranno a cambiare la fisionomia delle primitive
comunità francescane e, in seguito, ne assumeranno la guida.


Francesco, iniziando il Testamento (una rimembranza, un’ammonizione ed un’esortazione) con
queste parole (“Il signore diede a me, fratello Francesco, di iniziare a fare penitenza, poiché, essendo nei
peccati, mi sembrava troppo amaro vedere i lebbrosi. E lo stesso Signore mi condusse in mezzo a loro e
feci misericordia con loro. E allontanandomi da loro, ciò che mi sembrava amaro mi si trasformò in
dolcezza d’animo e di corpo. E poi un poco ristetti ed uscii dal secolo”), offre delle chiavi di lettura della
sua esperienza evangelica e mostra come fossero già presenti quelle problematiche che, in seguito alla sua
morte e alla canonizzazione (1228), esploderanno. L’affermazione dell’Ordine dei frati Minori nei paesi
d’oltralpe (climi più rigidi), con la stabilizzazione dei frati in edifici stabili, le prime donazioni di beni
immobili (il possesso per Francesco non doveva essere loro, ma della Chiesa romana) e l’ingresso di
chierici e intellettuali che, in seguito ne diverranno le guide, cambieranno la fisionomia delle primitive
comunità francescane. Francesco afferma, in quest’ottica, che è il Signore, con la sua grazia, ad essere il
primo protagonista della sua conversione e che “il fare penitenza” è un “incominciare” che esige
perseveranza nel ricominciare: egli ritiene perciò che la sua conversione nasca da un nuovo modo di
“vedere” la realtà e che la conversione all’amore del Dio che non si vede passi dall’amore del fratello che
si vede. Francesco ricorda inoltre ai suoi frati come, nel rovesciamento di prospettiva derivante
dall’incontro con i lebbrosi (“ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di animo e di
spirito”), stia il fondamento della sua vocazione, il suo successivo uscire dal secolo e la fondazione della
fraternità.

Giotto di Bondone – Legend of St Francis – 7. Confirmation of the Rule – WGA09128.jpg: questa è una fedele riproduzione fotografica di un’opera d’arte bidimensionale originale. L’opera d’arte fotografata è nel pubblico dominio anche in tutti i Paesi e nelle aree in cui la durata del copyright è la vita dell’autore più 100 anni o meno

– Edoardo Furiesi

Edizione critica delle fonti:
Ernesto Caroli, Fonti Francescane editio minor, III edizione, Editrici Francescane, 2015 (prima edizione 2011), p. 99 (note incluse). Si rimanda, per introduzione al Testamento, anche a pp. 53-56


Bibliografia:
– Giovanni Vitolo, Medioevo. I caratteri originali di un’età di transizione, Editore Sansoni, Biblioteca Aperta, Milano, 2000, cfr. pp. 279-281
– Giovanni Grado Merlo, Nel nome di san Francesco. Storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Editrici Francescane, Padova, 2012 (prima edizione 2003), pp. 8-11
– André Vauchez, Francesco d’Assisi. Tra storia e memoria, Edizione italiana a cura di Giovanni Grado Merlo, Einaudi editore, Torino, 2010: qui faccio rif. a p. 139 (vedi pp. 139-143)

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